LA STORIA DA CHI L'HA SCRITTA
La Scherma è, da più di 160 anni, il filo conduttore della famiglia Musumeci Greco, che si passa il testimone di generazione in generazione:
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Salvatore Greco dei Chiaramonte (1835 – 1910)
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Agesilao Greco (1866 – 1963)
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Aurelio Greco (1879 – 1954)
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Enzo Musumeci Greco (1911 – 1994)
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Renzo Musumeci Greco (classe 1952)
Nel 1878 il Maestro di Scherma del Re, Gaetano Emanuele dei Marchesi di Villabianca, cedette a Salvatore la sua Accademia di Via del Seminario 87, nei pressi del Pantheon, che da allora fa capo sempre alla stessa famiglia: pertanto il 1878 è considerato l’anno di nascita ufficiale dell’Accademia d’Armi Musumeci Greco.
In questi 160 anni la famiglia Musumeci Greco ha avuto a che fare con i personaggi più disparati, spettatori o praticanti, che in comune hanno avuto solo l’interesse per questa nobile arte: da Marinetti a D’Annunzio, da Cavallotti a Mussolini, da Trilussa a Re Umberto, da Achille Campanile a Einaudi.
L’Accademia è una delle più antiche e prestigiose Scuole di scherma, appartenente alla più antica famiglia di schermidori del mondo, da sempre ospitata in un’antica dimora gentilizia del XV secolo, appartenuta al Vescovo Diego De Valdes, Camerlengo di Papa Alessandro VI Borgia (1492-1503). È considerata il "Tempio" della Scherma, e come tale, in considerazione del suo inestimabile patrimonio storico e culturale, la Regione Lazio l’ha eletta nel 2015 Casa Museo, unica al mondo nella quale si pratichi una disciplina sportiva; la direzione artistica e organizzativa della Casa Museo è inoltre sotto la guida di Novella Calligaris, giornalista, marketing manager e leggenda dello sport italiano. Presidente dell’Accademia è il Maestro Renzo Musumeci Greco, quarta generazione di schermidori, e cominciano ad affacciarsi anche la quinta e la sesta generazione.
L’Accademia d’Armi Musumeci Greco offre corsi di Scherma per esperti e principianti, dai 5 anni in su, senza limiti di età. Fra coloro che hanno calcato le nostre pedane, inoltre, non sono mancati schermidori olimpionici come Aldo Montano, Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Mihai Covaliu, Aida Mohamed, Margherita Granbassi, Andrea Cassarà, Matteo Tagliariol, Paolo Pizzo, Valerio Aspromonte, Ilaria Salvatori e Daniele Garozzo, i quali hanno anche contribuito a dar vita alle numerose edizioni (la prima nel 2005) di una spettacolare, e ormai consolidata, manifestazione di Scherma e Spettacolo, e cioè A Fil di Spada - La Maratona di Scherma a Roma - Memorial Enzo Musumeci Greco, la più importante manifestazione di scherma non agonistica in Italia.
Per esplorare le origini del rapporto fra i Musumeci Greco e lo spettacolo, però, bisogna tornare indietro fino al 1913, anno che viene considerato quello del “debutto” della famiglia nel mondo dello spettacolo; questo grazie al ruolo di protagonista che Agesilao Greco ottenne nel film muto L’assalto fatale, per la regia di Gerolamo Lo Savio. La pellicola ebbe un discreto successo anche grazie al prestigio di cui, all’epoca, godeva lo schermidore. Sarà poi Enzo Musumeci Greco (e, successivamente, suo figlio Renzo Musumeci Greco) a raccogliere l’eredità “scenica” della disciplina, prestando la sua preziosa consulenza al mondo dello spettacolo e diventando così il primo maestro d’armi della storia del cinema italiano.
Da quel momento in poi, per la famiglia Musumeci Greco si sono aperte le porte del cinema, del teatro e della televisione, che hanno portato i suoi eredi a collaborare con illustri personaggi del mondo dello spettacolo per le diverse esigenze sceniche. Spiccano in particolare i nomi di Richard Burton, Errol Flynn, Vittorio Gassman, Charlton Heston, Burt Lancaster, Gina Lollobrigida, Tyrone Power, Carmelo Bene, Orson Welles, Giancarlo Giannini, Domenico Modugno, Walter Chiari, Jack Hawkins, Lou Ferrigno, Max Von Sydow, Jack Palance, Gino Cervi, Joseph Losey, Steve Reeves, Mario Monicelli, Christian De Sica, Abel Gance, Ruggero Raimondi, Roberto Rossellini, Jacques Perrin, Philippe Leroy, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Yves Montand, Renato Rascel, Luchino Visconti, Vittorio Storaro, Valerio Zurlini, Riccardo Freda, Kim Rossi Stuart, Carlos Saura, Roberto Bolle, Alessio Boni, Alessandro Preziosi, Alessandro Gassman, i fratelli Taviani, Monica Bellucci, Giò di Tonno, Massimo Ranieri, Gabriel Garko, Alba Rohrwacher, Carolina Crescentini, Tinto Brass, Silvana Pampanini, Alessandro Benvenuti, Glauco Mauri, Michele Placido, Luciano Pavarotti, Jonas Kaufmann, José Cura, Leo Nucci, Massimo Popolizio, Amedeo Nazzari, Placido Domingo, Mario Martone, Massimo Lopez, Paolo Bonolis, Franco Zeffirelli, Gigi Proietti, Lindsay Kemp, Liliana Cavani, Giuseppe Zeno, Mariano e Ruben Rigillo, Lino Guanciale, Edoardo Leo, Luca Ronconi, Hugo de Ana, Marco Bellocchio, Alberto Angela, Tony e Ridley Scott e tanti altri.
L’Accademia d’Armi è inoltre membro dell’UNASCI - Unione Nazionale Associazioni Sportive Centenarie d’Italia e dell’ADSI – Associazioni Dimore Storiche Italiane. Nel 1976 ha ottenuto dal CONI la “Stella d’oro al Merito sportivo”, nel 2017 lo “Scudo d’Onore d’Oro” dalla FIS - Federazione Italiana Scherma e, nel 2019, sempre dal CONI, il “Collare d’Oro”, massima onorificenza sportiva in Italia.
Infine, Duilio Cambellotti, uno dei massimi rappresentanti dell’Art Noveau Italiana, nei primi del ’900 dedicò all’Accademia un logo con il Puma, che chiamò “La supremazia della Spada”, mentre Mimmo Paladino, principale esponente della Transavanguardia, le dedicò nel 2011 un altro logo, simboleggiante lo “Schermidore senza tempo”.